Understanding Fake News
Developing Media Literacy in Our Communities

Italy

False notizie sul turismo in Italia: smantellando miti e sfide

Il turismo in Italia attira da decenni milioni di visitatori da tutto il mondo grazie alla sua ricca eredità culturale, ai paesaggi mozzafiato e alla straordinaria gastronomia. Tuttavia, con l’aumento dell’uso dei social media e di Internet, sta emergendo un numero sempre maggiore di false notizie che influenzano la percezione del turismo in questo bellissimo paese. Una delle false notizie più comuni sul turismo in Italia riguarda la sicurezza. Spesso vengono diffuse notizie sensazionalistiche su un presunto aumento della criminalità e delle minacce alla sicurezza dei turisti. Tuttavia, la verità è che molte parti dell’Italia sono estremamente sicure per i visitatori, e le autorità locali stanno facendo notevoli sforzi per garantire la sicurezza dei turisti. Un’altra falsa notizia comune riguarda l’eccessiva affluenza alle attrazioni turistiche. Sebbene sia vero che alcuni luoghi, come il Colosseo a Roma o il Duomo a Milano, possono essere molto affollati in certi periodi, esistono molte altre destinazioni meno conosciute che offrono un’esperienza autentica senza grandi folle. Inoltre, le false notizie spesso creano stereotipi sulla cucina italiana, la cultura e la popolazione. Questo può portare a percezioni errate e a perdere l’opportunità di esplorare la ricchezza della diversità che l’Italia offre. La lotta contro le false notizie sul turismo richiede la collaborazione di agenzie turistiche, autorità locali, media e stessi turisti. L’educazione del pubblico sul riconoscimento delle false notizie e sul pensiero critico è fondamentale per contrastare la diffusione delle disinformazioni. Inoltre, le agenzie turistiche e le autorità possono svolgere un ruolo attivo nella promozione di informazioni veritiere sulle destinazioni, mettendo in evidenza la sicurezza, l’autenticità e la varietà di esperienze che i turisti possono vivere in Italia. In definitiva, è importante che i turisti siano consapevoli dell’impatto delle false notizie e si informino da fonti affidabili prima di pianificare viaggi in Italia. Solo in questo modo potranno vivere appieno tutte le meraviglie di questo bellissimo paese, senza l’influenza della disinformazione che potrebbe compromettere la loro esperienza.

False notizie sul turismo in Italia: smantellando miti e sfide Read More »

Rom e Unione Europea: l’ennesimo caso di mala informazione / Romani and the European Union: Another Case of Misinformation

Authors: Alessandro Russi and Oscar Luigi Altamura «L’Europa ci obbliga a pagare la casa ai rom». Questa la dichiarazione alquanto controversa che il 30 ottobre scorso il parlamentare europeo della Lega Gianantonio Da Re ha condiviso sui propri social network. Immediate le reazioni sconcertate degli utenti, divisi tra chi, senza verificare la notizia, si è indignato per tale provvedimento europeo, e chi invece fin da subito ha iniziato a nutrire qualche dubbio in proposito. «Sappiamo di quali espedienti vivano, perché dovremmo trovare loro un tetto?» si è chiesto poi Da Re, che al Parlamento europeo ha presentato un’interrogazione per avere chiarimenti dall’Unione europea. Il post pubblicato sul suo profilo Facebook, contiene a ben vedere numerosi campanelli d’allarme comuni nella diffusione tramite social di fake news. A cominciare dalla grafica semplicistica, proseguendo per un virgolettato privo di una fonte diretta, per finire poi con l’affermazione della propria competenza nell’aver gia’ provveduto a sistemare le cose. Tuttavia, grazie al lavoro encomiabile del sito Pagella Politica, impegnato da anni nel fat-checking, si e’ poi chiarito come effettivamente siano andate le cose. Il 9 ottobre 2023, infatti, i ministri del Lavoro e degli Affari sociali dei 27 Paesi membri dell’Ue, compresa la ministra italiana Marina Elvira Calderone, hanno partecipato alla riunione del consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori” (Epsco), la formazione del Consiglio dell’Ue che ha l’obiettivo di aumentare i livelli di occupazione e di migliorare le condizioni di vita e di lavoro in Europa. Nella riunione del 9 ottobre i ministri europei hanno dunque raggiunto una serie di accordi su alcuni temi, tra cui il precariato, la salute mentale dei lavoratori e la «parità di accesso a un alloggio adeguato e desegregato per i rom». Su questo punto, nelle conclusioni approvate durante il vertice il consiglio Epsco ha invitato gli Stati membri ad adottare «misure concrete» per «migliorare la situazione abitativa dei rom ed eliminare la segregazione abitativa». Al fine di raggiungere questo obiettivo il consiglio ha menzionato la possibilità di usare i fondi europei destinati allo sviluppo sociale, come il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo plus (Fse+). Queste conclusioni non comportano nessun «obbligo», come ha invece scritto erroneamente Da Re. Come le risoluzioni e le dichiarazioni, le conclusioni sono documenti che il Consiglio dell’Ue adotta per esprimere una posizione politica su un tema, ma non sono in alcun modo un atto giuridico vincolante per i Paesi membri. In questo caso il consiglio Epsco ha invitato la Commissione europea e gli Stati membri ad aumentare l’integrazione dei cittadini di etnia rom e a migliorarne la condizione abitativa, senza però stabilire obiettivi, scadenze o interventi precisi. Il documento ha sottolineato poi l’importanza di affrontare il problema del cosiddetto “antiziganismo”, ossia il razzismo nei confronti delle persone di etnia rom o sinti, e di coinvolgere i rom nella definizione di politiche sociali che li riguardano. Ora piu’ che mai, considerata la sempre maggiore mancanza di fiducia degli italiani negli organi di informazione, diventa necessario  sviluppare il proprio spirito critico e utilizzare gli strumenti disponibili per verificare la qualita’ e la correttezza delle notizie che sono disponibili sul web e sui media in generale. Suggeriamo, dunque, di consultare affidabili siti web che si occupano di fact checking, come la stessa Pagella Politica ma anche, tra gli altri, facta.news e bufale.net. English: “The EU forces us to pay for homes for the Romani individuals.” This controversial statement was shared on social networks by the European Parliament member, Gianantonio Da Re, on October 30th. The statement immediately triggered a significant reaction among users, divided between those who, without verifying the news, were outraged by this supposed European measure, and those who immediately began to harbor some doubts about it. “We know the tricks they live by, why should we find them a roof?” Da Re later wondered, submitting an inquiry to the European Union in the European Parliament to seek clarification. The post published on his Facebook profile, upon closer inspection, contains several common warning signs in the spread of fake news through social media. Starting with simplistic graphics, continuing with a quotation lacking a direct source, and ending with the assertion of one’s competence in having already taken care of things. However, thanks to the commendable work of the fact-checking site Pagella Politica, engaged for years in fact-checking, it was clarified how things actually unfolded. On October 9, 2023, the ministers of Labor and Social Affairs of the 27 EU member countries, including the Italian minister Marina Elvira Calderone, participated in the council meeting “Employment, Social Policy, Health, and Consumer Affairs” (EPSCO), the formation of the EU Council aimed at increasing employment levels and improving living and working conditions in Europe. During the October 9 meeting, European ministers reached agreements on several issues, including job insecurity, mental health of workers, and the “equal access to adequate and desegregated housing for the Roma.” On this point, in the conclusions approved during the summit, the EPSCO council urged member states to adopt “concrete measures” to “improve the housing situation of the Roma and eliminate housing segregation.” To achieve this goal, the council mentioned the possibility of using European funds for social development, such as the European Regional Development Fund (ERDF) and the European Social Fund Plus (ESF+). These conclusions do not impose any “obligation,” as incorrectly stated by Da Re. Like resolutions and statements, conclusions are documents that the EU Council adopts to express a political position on a topic, but they are not legally binding acts for member countries. In this case, the EPSCO council invited the European Commission and member states to enhance the integration of Romani citizens and improve their housing conditions, without establishing specific goals, deadlines, or interventions. The document also emphasized the importance of addressing the issue of so-called “antigypsyism,” meaning racism against people of Romani or Sinti ethnicity, and involving Romani people in defining social policies that concern them. Now more than ever, given the increasing lack of trust among Italians in information sources, it

Rom e Unione Europea: l’ennesimo caso di mala informazione / Romani and the European Union: Another Case of Misinformation Read More »

Anticorpi contro le “fake news”

Con l’espressione fake news si fá riferimento ad un termine inglese per definire notizie false, ingannevoli, create per disinformare e rendere virali le bufale, soprattutto attraverso internet e social media. I motori di ricerca cercano di combattere questi siti, i social media meno, ed è proprio qui che le fake news dilagano. Inizialmente questo veniva fatto soprattutto dalle televisioni e importanti testate giornalistiche. Con Internet é aumentato il raggio di diffusione anche per le più piccole testate, che in poco tempo e per scarsa informazione degli utenti, riescono a riscuotere successo di massa e diffusione della notizia sui social media. Le “tecniche” variano dalla distorsione manipolativa dei fatti alla disinformazione totale, ignorando completamente le norme editoriali, le regole, i processi adottati nei media per garantire la conformità e verificabilità. Tutto ciò ha un potente effetto sulla coscienza di un gran numero di persone. Per difendersi dalle fake news è fondamentale controllare la provenienza delle notizie. Dovremmo sempre verificare che ciò che stiamo leggendo o ascoltando arrivi da una fonte attendibile. Le fonti incluse in articoli di cronaca o servizi giornalistici devono sempre essere citate correttamente, è sufficiente una breve verifica visiva. È inoltre opportuno confrontare la notizia con altre fonti di informazione e sempre leggere attentamente il contenuto, non solo il titolo velocemente. Così facendo possiamo creare una nostra lista di “fonti attendibili”, non dimenticandoci di segnalare quelle che invece hanno l’obiettivo di disinformare. Il 76,5% degli italiani ritiene che le fake news siano sempre più sofisticate e difficili da scoprire, mentre il 20,2% crede di non avere le competenze per riconoscerle. Cresce il bisogno di informazione, soprattutto online. Oggi circa 47 milioni di italiani, il 93,3% del totale, si informa abitualmente su almeno una delle fonti disponibili, l’83,5% sul web e il 74,1% sui media tradizionali. Sul versante opposto, sono circa 3 milioni e 300 mila (il 6,7% del totale) gli individui che hanno rinunciato ad avere un’informazione puntuale su ciò che accade, mentre 700.000 italiani non si informano affatto. In Italia, secondo una ricerca di AGCOM, nel 2018, più della meta delle fake news (57%) riguardava notizie riconducibili a fatti di cronaca, politica e accadimenti di rilevanza internazionale. Seguiva la categoria delle notizie di carattere scientifico e tecnologico, oggetto del 19% dei contenuti fake. Quest’ultime sono notizie idonee a produrre effetti sulla sfera ideologica dei cittadini, suscitano grande interesse nella popolazione. Quanto alle restanti categorie di contenuti (“cultura e spettacolo” 16%, “economia” 6% e “sport” 1%), coprivano congiuntamente meno di un quarto dell’offerta complessiva di disinformazione. Nel 2018, il volume di disinformazione nel Bel Paese risultava nel complesso crescente sia in termini assoluti sia in termini relativi. Le evidenze degli ultimi anni descrivono inoltre un sistema informativo che soffre di una maggiore incidenza della disinformazione durante i cicli politici. Quando gli argomenti trattati sono quelli afferenti alla politica, specie nel periodo elettorale, il rischio è che informazioni false, manipolate o infondate concorrano a formare le espressioni di voto dei cittadini. Nel 2020 e 2021, il focus delle fake news si è spostato nel campo scientifico e tecnologico e ha riguardato in particolare la pandemia da Covid-19. Governomento ha rilanciato il sito https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioFakeNewsNuovoCoronavirus.jsp. Dopo l’ondata di informazioni false durante la pandemia che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito “infodemia” il 2022 è stato caratterizzato da un altro tema molto divisivo: la guerra tra Russia e Ucraina. A marzo 2033, NewsGuard ha pubblicato il suo Centro di monitoraggio della disinformazione sul conflitto Russia-Ucraina, che, al 28 dicembre 2022, conta un totale di 324 siti – di cui 35 in italiano – che hanno pubblicato informazioni false sul tema. La macchina delle fake news si prepara a coinvolgerci e disinformarci sui futuri grandi eventi e non solo ma gli italiani sviluppano sempre più anticorpi.

Anticorpi contro le “fake news” Read More »

Scroll to Top
Skip to content