Authors: Alessandro Russi and Oscar Luigi Altamura «L’Europa ci obbliga a pagare la casa ai rom». Questa la dichiarazione alquanto controversa che il 30 ottobre scorso il parlamentare europeo della Lega Gianantonio Da Re ha condiviso sui propri social network. Immediate le reazioni sconcertate degli utenti, divisi tra chi, senza verificare la notizia, si è indignato per tale provvedimento europeo, e chi invece fin da subito ha iniziato a nutrire qualche dubbio in proposito. «Sappiamo di quali espedienti vivano, perché dovremmo trovare loro un tetto?» si è chiesto poi Da Re, che al Parlamento europeo ha presentato un’interrogazione per avere chiarimenti dall’Unione europea. Il post pubblicato sul suo profilo Facebook, contiene a ben vedere numerosi campanelli d’allarme comuni nella diffusione tramite social di fake news. A cominciare dalla grafica semplicistica, proseguendo per un virgolettato privo di una fonte diretta, per finire poi con l’affermazione della propria competenza nell’aver gia’ provveduto a sistemare le cose. Tuttavia, grazie al lavoro encomiabile del sito Pagella Politica, impegnato da anni nel fat-checking, si e’ poi chiarito come effettivamente siano andate le cose. Il 9 ottobre 2023, infatti, i ministri del Lavoro e degli Affari sociali dei 27 Paesi membri dell’Ue, compresa la ministra italiana Marina Elvira Calderone, hanno partecipato alla riunione del consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori” (Epsco), la formazione del Consiglio dell’Ue che ha l’obiettivo di aumentare i livelli di occupazione e di migliorare le condizioni di vita e di lavoro in Europa. Nella riunione del 9 ottobre i ministri europei hanno dunque raggiunto una serie di accordi su alcuni temi, tra cui il precariato, la salute mentale dei lavoratori e la «parità di accesso a un alloggio adeguato e desegregato per i rom». Su questo punto, nelle conclusioni approvate durante il vertice il consiglio Epsco ha invitato gli Stati membri ad adottare «misure concrete» per «migliorare la situazione abitativa dei rom ed eliminare la segregazione abitativa». Al fine di raggiungere questo obiettivo il consiglio ha menzionato la possibilità di usare i fondi europei destinati allo sviluppo sociale, come il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo plus (Fse+). Queste conclusioni non comportano nessun «obbligo», come ha invece scritto erroneamente Da Re. Come le risoluzioni e le dichiarazioni, le conclusioni sono documenti che il Consiglio dell’Ue adotta per esprimere una posizione politica su un tema, ma non sono in alcun modo un atto giuridico vincolante per i Paesi membri. In questo caso il consiglio Epsco ha invitato la Commissione europea e gli Stati membri ad aumentare l’integrazione dei cittadini di etnia rom e a migliorarne la condizione abitativa, senza però stabilire obiettivi, scadenze o interventi precisi. Il documento ha sottolineato poi l’importanza di affrontare il problema del cosiddetto “antiziganismo”, ossia il razzismo nei confronti delle persone di etnia rom o sinti, e di coinvolgere i rom nella definizione di politiche sociali che li riguardano. Ora piu’ che mai, considerata la sempre maggiore mancanza di fiducia degli italiani negli organi di informazione, diventa necessario sviluppare il proprio spirito critico e utilizzare gli strumenti disponibili per verificare la qualita’ e la correttezza delle notizie che sono disponibili sul web e sui media in generale. Suggeriamo, dunque, di consultare affidabili siti web che si occupano di fact checking, come la stessa Pagella Politica ma anche, tra gli altri, facta.news e bufale.net. English: “The EU forces us to pay for homes for the Romani individuals.” This controversial statement was shared on social networks by the European Parliament member, Gianantonio Da Re, on October 30th. The statement immediately triggered a significant reaction among users, divided between those who, without verifying the news, were outraged by this supposed European measure, and those who immediately began to harbor some doubts about it. “We know the tricks they live by, why should we find them a roof?” Da Re later wondered, submitting an inquiry to the European Union in the European Parliament to seek clarification. The post published on his Facebook profile, upon closer inspection, contains several common warning signs in the spread of fake news through social media. Starting with simplistic graphics, continuing with a quotation lacking a direct source, and ending with the assertion of one’s competence in having already taken care of things. However, thanks to the commendable work of the fact-checking site Pagella Politica, engaged for years in fact-checking, it was clarified how things actually unfolded. On October 9, 2023, the ministers of Labor and Social Affairs of the 27 EU member countries, including the Italian minister Marina Elvira Calderone, participated in the council meeting “Employment, Social Policy, Health, and Consumer Affairs” (EPSCO), the formation of the EU Council aimed at increasing employment levels and improving living and working conditions in Europe. During the October 9 meeting, European ministers reached agreements on several issues, including job insecurity, mental health of workers, and the “equal access to adequate and desegregated housing for the Roma.” On this point, in the conclusions approved during the summit, the EPSCO council urged member states to adopt “concrete measures” to “improve the housing situation of the Roma and eliminate housing segregation.” To achieve this goal, the council mentioned the possibility of using European funds for social development, such as the European Regional Development Fund (ERDF) and the European Social Fund Plus (ESF+). These conclusions do not impose any “obligation,” as incorrectly stated by Da Re. Like resolutions and statements, conclusions are documents that the EU Council adopts to express a political position on a topic, but they are not legally binding acts for member countries. In this case, the EPSCO council invited the European Commission and member states to enhance the integration of Romani citizens and improve their housing conditions, without establishing specific goals, deadlines, or interventions. The document also emphasized the importance of addressing the issue of so-called “antigypsyism,” meaning racism against people of Romani or Sinti ethnicity, and involving Romani people in defining social policies that concern them. Now more than ever, given the increasing lack of trust among Italians in information sources, it